Terni, sciopero generale, 5 mila in piazza per chiedere la reindustrializzazione

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La pioggia non ha fermato il corteo organizzato a Terni per lo sciopero generale indetto per oggi in tutta la provincia ternana da Cgil, Cisl e Uil: almeno 5 mila, tra lavoratori e studenti, hanno partecipato alla manifestazione. L’obbiettivo era chiedere una reindustrializzazione del territorio ternano colpito dalla crisi legata alla ristrutturazione siderurgica. Sul palco del comizio finale, in piazza della Repubblica, accanto ai sindacalisti anche il vescovo, monsignor Franco Gualdrini, a rimarcare il carattere unanime della richiesta.

Il corteo ha preso le mosse da piazza Buozzi, è poi passato per le vie del centro per giungere a piazza della Repubblica. Hanno sfilato anche mezzi pesanti e sono stati mostrati striscioni. Presente anche il gonfalone del Comune di Terni.

Lo sciopero generale e la manifestazione si ponevano gli obbiettivi precedentemente spiegati dai sindacati: richiamare il ruolo dei grandi gruppi e delle industrie a partecipazione statale per attuare il previsto intervento di reindustrializzazione nell’area di crisi siderurgica ternana; valorizzare le risorse locali; potenziare la rete infrastrutturale. A queste motivazioni si sono aggiunte, in particolare, per il settore edile quella relativa alla sicurezza sul posto di lavoro e per i metalmeccanici il rinnovo del loro contratto.

Sul palco di piazza della Repubblica hanno spiegato le ragioni dello sciopero i sindacalisti Gianni Sensini e Sandro Santicchia, rispettivamente segretari provinciali della Cisl e della Uil. Il vescovo Gualdrini, portando il suo saluto, ha detto: “Il lavoro è un diritto voluto da Dio e nessuno può ostacolarlo. Lo Stato deve rendersi conto della realtà locale ed operare di conseguenza al fine di dare tranquillità e sicurezza alle famiglie”.

Il comizio è stato chiuso dal segretario nazionale della Cgil, Fausto Bertinotti il quale ha denunciato la “latitanza sino ad ora dello Stato”. Ha poi chiesto un “impegno più concreto” da parte della imprenditorialita’ privata locale ed ha lamentato che malgrado le promesse fatte siano mancati sino ad oggi i previsti interventi incentivanti da parte delle finanziarie pubbliche della Spi e della Gepi.

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