Terni, segretario provinciale Pci: “Stop a intreccio tra politica e affari”

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Oggi, nel corso della manifestazione Post Modernissimo, il segretario provinciale del Pci di Terni, Libero Paci, ha fatto un intervento molto duro. Tra l’altro ha affermato: “Deve cessare l’intreccio politico ed economico, che non di rado diviene intreccio politico ed affari”.

Le precedenti dichiarazioni di Paci su questo tema avevano già aperto delle polemiche nella politica locale ed oggi il segretario ha dichiarato: “In questo terreno lanciamo una sfida a tutte le forze politiche, alla Dc, al Psi, convinti come siamo che questa del rinnovamento della politica è una delle questioni centrali per la costruzione di una nuova sinistra di governo”.

Il segretario provinciale del Pci ternano all’inizio del suo intervento aveva detto: “Nel corso della Conferenza programmatica provinciale abbiamo denunciato, in modo limpido e chiaro un crescente intreccio fra politica-economia e finanza. Un inquietante fenomeno che riguarda il complesso del paese e che ha in questa città preoccupanti manifestazioni le quali derivano da un intreccio alimentato dalla presenza di imprese ed Enti di Stato, un intreccio che limita lo sviluppo e mortifica le forze e capacità imprenditoriali”.

Paci ha proseguito: “Le istituzioni locali dell’Umbria, il governo delle sinistre, sono stati e sono caratterizzati dalla trasparenza, sono stati e sono una garanzia per i cittadini e per le forze sane della società regionale. Ciò non significa che non si ponga il problema di una maggiore trasparenza, di regole più certe nel Governo degli enti locali. Siamo stati nel contempo invitati a recarci dal magistrato. Noi non abbiamo inteso e non intendiamo raccogliere prove su singoli fatti e situazioni; non è questo il nostro compito. Siamo rispettosi del ruolo e della autonomia della magistratura. Abbiamo posto un problema politico, lo abbiamo posto in modo limpido, in sedi politiche e parlamentari. La nostra denuncia chiama in causa responsabilità politiche dei partiti del Governo nazionale; chiama in causa una gestione di pezzi dello Stato e un sistema di potere a cui non è certo estranea la Dc”.

Paci ha affermato ancora: “I comunisti non intendono criminalizzare nessuno, non abbiamo sollevato polveroni scandalistici. Non sono in discussione rapporti e alleanze politiche. Queste alleanze sono fondate su programmi che hanno al centro due scelte: democrazia e trasparenza. La validità delle maggioranze va verificata sul terreno dell’attuazione dei programmi e delle coerenze. Il nostro proposito è quello di condurre una battaglia decisiva per rinnovare la politica e porre un argine all’invadenza dei partiti”.

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