Terni, sicurezza in centro, sindaco emana ordinanza anti-alcool, vietato alcool d’asporto dalle 22

Era stata annunciata la settimana scorsa, poi aperta a modifiche previo ascolto dei commercianti, criticata, temuta.

Alla fine l’ordinanza anti alcool è arrivata.

Ad emanarla è stato questa mattina il sindaco Leopoldo Di Girolamo e vieta la distribuzione dei bevande alcooliche d’asporto nelle giornate di venerdi e sabato, a partire dalle ore 22. Il divieto è valido sia per i distributori automatici, sia per i locali autorizzati, che per gli esercizi che svolgono attività d’intrattenimento.

Rispetto a quello che era stato annunciato, non ci sono grandi novità, ma emergono una serie di interessanti dettagli dietro la scelta del primo cittadino.

Ad iniziare dalle premesse dove si legge come la liberazione del mercato abbia portato un incremento delle attività che vendono bevande alcooliche, rendendole sempre più disponibili sopratutto ai giovani, “contribuendo ad alimentare fenomeni di degrado urbano e disturbo della quiete pubblica.”

Situazione che ha portato, come si legge nell’ordinanza al “disturbo alla quiete pubblica nelle aree interessate ove maggiormente trovano insediamento le attività di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, più volte rappresentato

dai cittadini con esposti e reclami alle forze di polizia dello stato ed al comando di polizia locale, evidenziando, in particolare, fenomeni di disturbo al loro riposo arrecato dagli avventori intenti a consumare all’esterno degli esercizi commerciali o pubblici le bevande alcoliche appena acquistate.”

Ovviamente il problema è anche l’insicurezza che lamentano i cittadini del centro, arrivati ad una “diffusa convinzione di non poter disporre, in condizioni di sicurezza e di libertà, degli spazi pubblici che dovrebbero essere invece fruibili da tutti i cittadini”

E da qui la scelta del sindaco, facendo seguito anche a quanto detto alle riunioni del tavolo tecnico sulla sicurezza, dove partecipano tutte le forze dell’ordine della città, di vietare la vendita delle bevande d’asporto.

Le zone interessata è quella del centro storico, delimitato da via Mazzini, Piazza Buozzi, via Castello, via Cerquetelli, rotonda R. Angelini, via Lungonera G. Cimarelli, rotonda dei Partigiani, via Guglielmi, via Vittime delle Foibe, rotonda Obelisco Lancia di Luce, Corso del popolo, via Annunziata, piazzale Briccialdi, via D. Giannelli, largo E.Ottaviani, Largo Micheli, via della Rinascita, via Battisti, piazza Tacito.

Per i locali “rimane consentita la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione all’interno di pubblici esercizi e sulle rispettive aree o spazi pertinenziali regolarmente autorizzati.”

Ovviamente “gli esercenti sono responsabili della corretta applicazione dell’ordinanza e devono adottare nei confronti degli avventori le necessarie misure di controllo, ponendo in essere ogni cautela possibile, e sono altresì invitati a rimuovere con sollecitudine, nel caso di servizio assistito al tavolo, i contenitori in vetro o lattina utilizzati per la somministrazione.”

Magra consolazione per i gestori, che oltre a rischiare multe da 80 a 480€ a partire da poche ore dopo l’emanazione dell’ordinanza, si sono prima sentiti chiedere osservazioni e pareri in merito, salvo poi vederle aggirate e rispedite al mittente.

Le associazioni di categoria infatti, avevano proposto “rilievi in merito a possibili ulteriori provvedimenti e controlli finalizzati alla sicurezza urbana ed al decoro cittadino” ma per il Sindaco tali osservazioni non sono”strettamente attinenti alle finalità del presente atto, e quindi saranno considerate alla luce di futuri ulteriori provvedimenti”.

Stesso discorso per i distributori automatici, che hanno incentrato le proposte su i “rilievi in merito all’ambito territoriale ed a quello di applicazione del provvedimento, unitamente all’osservazione dell’essere i medesimi dotati di sistemi di videosorveglianza” salvo vedersi rispondere “che il presente provvedimento si applica ad una pluralità di soggetti e non alla sola categoria degli esercenti la vendita tramite distributori automatici, rammentando che l’ambito territoriale è quello del centro cittadino caratterizzato dal maggior afflusso di persone, mentre l’esistenza di sistemi di videosorveglianza, pur apprezzabile, non appare attinente alla finalità del presente atto”.

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