Comitati civici di Guadamello e San Vito e M5S di Narni contro la realizzazione di un biodigestore

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san-vito-narniI comitati civici delle frazioni narnesi di Guadamello e San Vito, insieme al Movimento 5 Stelle di Narni, sono uniti contro il biodigestore di prossima realizzazione in una zona compresa tra i due piccoli borghi. Ciò che viene contestato è che la zona che dovrebbe ospitare l’impianto è oggi di pregio ambientale, produttivo e turistico: si teme che l’impianto possa avere un devastante impatto ambientale. Inoltre si andrebbe ad aggiungere a numerosi impianti fotovoltaici e antenne di ricezione per segnali telefonici e radiotelevisivi con perdita di valore dei territori dei due borghi. Per questo motivo i comitati, unitamente al Movimento 5 Stelle, presenteranno al sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, una richiesta di consultazione popolare.

Questo il comunicato del Movimento 5 Stelle di Narni:

“Accade che il Comitato Civico di Guadamello e San Vito abbia chiesto aiuto a Movimento 5 Stelle Narni perché le società Sherai S.r.l. e International Brocher di Civita Castellana costruiranno un biodigestore anaerobico da 600 mega watt. Nei prossimi giorni Movimento 5 Stelle Narni presenterà al sindaco la richiesta di una consultazione popolare ed una petizione (come previsto dallo statuto comunale), non permetteremo che il nostro territorio e la nostra salute vengano svendute ancora per incapacità o interessi di pochi! I cittadini sono contrari all’ennesimo scempio in una zona che ha già pagato un alto prezzo ambientale: cementificazione inutile, enormi distese di campi solari, antenne di ripetizione di segnali telefonici, televisivi e radiofonici, che hanno comportato una perdita economica per aziende private e cittadini residenti di San Vito, Guadamello e Gualdo e di conseguenza della città di Narni.

Accade nello specifico a San Vito in un’area di alto pregio ambientale, produttivo e turistico. Nei pressi della Strada delle Lenze, nel pieno dell’area archeologica della confinante Ocriculum, in zona di esondazione del Tevere (l’ultima del 2013, i cui effetti sono ancora visibili), in un territorio in cui sussistono sette aziende di agricoltura biologica, una delle quali alleva animali protetti e tre aziende di ricezione turistica. I cittadini delle frazioni di San Vito, Guadamello e Gualdo (borghi medievali intatti e suggestivi) e quelli di Orte e Otricoli vogliano impedire questo ennesimo scempio, vogliano difendere la loro salute (primo diritto del cittadino), la preservazione dell’ambiente in una zona ancora intatta riserva del patrimonio ambientale e dei beni culturali, la loro acqua potabile (il biodigestore sorgerebbe a meno di 1 chilometro dall’acquedotto che serve le frazioni), vogliano difendere le loro attività turistiche, alimentari e biologiche (vero biologico), il valore delle loro abitazioni e dei loro campi”.

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