Inquinamento e tumori a Terni, Osservatorio: ”Nessun allarme”, ma dichiara inesattezze. Replica di Prc

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Analizzando lo studio Sentieri, molti rapporti dell’Arpa e pubblicazioni e dati del Registro tumori umbro, ad inizio ottobre Terni Oggi aveva messo in luce una situazione preoccupante circa l’inquinamento dell’aria e la mortalità per tumori nell’area ternana (qui l’inchiesta). Il Movimento 5 Stelle di Terni aveva chiesto un approfondimento dello studio Sentieri (qui l’articolo) mentre Rifondazione comunista aveva chiesto al sindaco Di Girolamo provvedimenti a tutela della salute dei cittadini (qui l’articolo). A fronte di tutto questo, la settimana scorsa dalle pagine del Corriere dell’Umbria è intervenuto l’Osservatorio epidemiologico provinciale su ambiente e salute diretto dal professor Lamberto Briziarelli per smentire l’allarme neoplasie.

Il Corriere dell’Umbria riporta testualmente: “L’Osservatorio diretto da Briziarelli anzitutto polemizza con l’uso politico dello studio Sentieri fatto prima dai Grillini poi da Rifondazione. Il rapporto su salute e ambiente a livello provinciale che uscirà a novembre si basa sui dati aggiornati del registro tumori regionale. Questo dice che a livello provinciale la mortalità per tumore o è stazionaria o decresce. Sempre lo studio condotto dallo staff di Briziarelli mostra che, sempre a livello provinciale, c’è un leggero calo dei nuovi casi, una minore incidenza. Media statistica data dal fatto che ci sono alcuni tipi di tumore in calo e altri in aumento. Tra i tumori in aumento, in questo caso si parla della città di Terni, ci sono quelli al polmone e al colon retto. Le percentuali di aumento verranno fornite in conferenza stampa e comunque anche in questo caso l’aumento non sarebbe da allarme. Fonti dell’Osservatorio precisano però che il killer principale rispetto al tumore al polmone è il fumo e che i tumori al colon retto non derivano dall’inquinamento dell’aria ma da cosa mangiamo e da come mangiamo, per esempio troppa carne arrostita. Resta però da capire perché questi due tumori aumentino solo a Temi dato che il fattore fumo è spalmato in modo uguale su tutta la provincia. Altro dato che emerge dallo studio dell’Osservatorio è che l’Asl di Terni è al terzo posto per incidenza tumorale in Umbria dopo l’Asl di Città di Castello e dopo la Valnerina. Lo studio Sentieri dell’Istituto superiore sanità, dicono infine dall’Osservatorio, è corretto ma studia solo l’incidenza tumorale degli ultimi cinque anni, quelli in cui la Regione Umbria ha avviato un processo di diagnosi precoce dei tumori. E quando i tumori si vanno a cercare, qualcosa si trova”.

In attesa della pubblicazione del rapporto, dobbiamo evidenziare alcune clamorose imprecisioni espresse dell’Osservatorio e riportate dal Corriere dell’Umbria. Lo studio Sentieri infatti si basa su dati di “mortalità per tumore” e non di “incidenza tumorale” e confondere le due grandezze non può che portare ad una lettura completamente fallace. Inoltre Sentieri fa riferimento al periodo 1995-2002 e non agli “ultimi cinque anni, quelli in cui la Regione Umbria ha avviato un processo di diagnosi precoce dei tumori”. Si tratta di uno svarione inquietante se a commetterlo è un Osservatorio che si occupa proprio dello studio della mortalità per tumori e che dovrebbe ben conoscere lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre, come riportato nella nostra inchiesta che fa uso dei dati del Registro tumori umbro, negli ultimi 7 anni, rispetto ai 7 anni precedenti analizzati da Sentieri, non si è registrata alcuna diminuzione di mortalità per tumori. Una tendenza che chiunque può verificare accedendo alle pagine web delle statistiche del Registro tumori (questo il link: https://www.rtup.unipg.it/SGrtup/rtup/statistiche.php?chiamataInterna=ini).

Infine lascia perplessi che un Osservatorio epidemiologico si spinga a valutazioni politiche. Gli istituti deputati alla salvaguardia della salute dei cittadini solitamente mantengono ampia distanza dal dibattito politico difendendo l’immagine di enti super partes. E’ fondamentale che le ricerche di un Osservatorio non sembrino in alcun modo “di parte”, che non siano ascrivibili a favore o contro un partito politico. A prescindere quindi dalle posizioni assunte, appare alquanto sinistro che un Osservatorio epidemiologico decida di scendere nell’agone politico polemizzando e prendendo parte.

Alle dichiarazioni dell’Osservatorio è arrivata la replica del Partito di Rifondazione Comunista che in un comunicato scrive che il “professore Lamberto Briziarelli più che smentire noi e quanti si sono espressi sull’argomento, si pone in contrasto con i risultati di uno studio nazionale condotto dal Ministero della Salute, circostanza questa che pone serie perplessità sull’attendibilità dei dati dell’Osservatorio Provinciale ternano, che sembra non aver tenuto in alcun conto lo studio Sentieri, le cui conclusioni sono disponibili già da un anno. Gli elementi addotti dal prof. Briziarelli, per smentire o ridimensionare il significato dei dati relativi all’incidenza dei tumori nel territorio comunale di Terni, non tengono conto che gli stili di vita, ritenuti maggiormente responsabili dell’aumento di alcuni casi di tumore, non solo sono diffusi in maniera uniforme nel territorio regionale e nazionale, ma che gli effetti della legislazione anti-fumo, il calo graduale dei fumatori e la riduzione, complice la crisi economica, del consumo di carne, comportano una diminuzione dell’incidenza di questi pur importanti fattori patogeni”. Il consigliere regionale di Prc Damiano Stufara aveva espresso analoghe posizioni in Consiglio.

Questo il comunicato del Partito della Rifondazione Comunista di Terni:

“L’Osservatorio Provinciale sull’Ambiente e la Salute, diretto dal professore Lamberto Briziarelli, il cui secondo rapporto sulla situazione nella provincia di Terni, dopo quello del 2009, è atteso per i prossimi giorni, ha inteso smentire la presenza di una situazione emergenziale nel territorio comunale, valutando allarmistiche le analisi finora condotte da più parti sulla base dello studio SENTIERI.

In Particolare l’Osservatorio, anticipando alcuni riscontri, ha evidenziato che la mortalità complessiva per tumore è stazionaria o decrescente, nonostante la crescita delle patologie al colon ed ai polmoni; tale crescita è da attribuire, secondo l’Osservatorio, allo stile di vita della popolazione, nella fattispecie al tabagismo ed all’abuso di carne arrostita.

Il fine dell’interrogazione comunale, presentata da Rifondazione Comunista il 15 ottobre 2012, era quello di fare un’analisi complessiva delle criticità ambientali della conca ternana al fine di chiedere quali azioni intenda intraprendere il Sindaco e la Giunta ternana per la tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e dell’aria. Si è fatto difatti riferimento a quale sia lo stato dei lavori di bonifica del complesso di discariche di Papigno, di Vocabolo Valle a Pentima, dell’area Ex-Lanificio Gruber; ai livelli allarmanti di polveri sottili riscontrati in particolare al quartiere Le Grazie; alla scarsa attendibilità dei valori misurati dalle altre vecchie centraline cittadine rispetto a quella più moderna del quartiere Le Grazie; ai numerosissimi superamenti dei valori limite di Ozono, verificatisi in diverse zone della città nell’estate 2012; alla mancanza di diretta e quotidiana informazione ai cittadini nelle aree ove avvengono i suddetti sforamenti; ai livelli preoccupanti che il traffico veicolare ha raggiunto a Terni (80 auto ogni 100 abitanti). Si è inoltre chiesto, nell’interrogazione, quale posizione e quali azioni si intendono assumere riguardo alla oramai vicina riaccensione dell’inceneritore Terni-Ena (Acea) a Maratta ed infine lo stato delle verifiche e dei controlli sugli impianti di riscaldamento cittadino.

Per quanto riguarda lo Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento (SENTIERI), condotto e finanziato nell’Ambito del Programma Strategico Ambiente e Salute del Ministero della Salute, in riferimento al SIN (sito di interesse nazionale per le bonifiche) di Terni Papigno, lo studio rileva che “tra gli uomini residenti in questo SIN si è osservato un eccesso della mortalità per tutte le cause e per tutti i tumori rispetto all’atteso; tra le donne si è osservato un eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le patologie dell’apparato digerente”. Benché non si evidenzi, rispetto alle suddette cause di morte, “un’evidenza Sufficiente o Limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali presenti in questo SIN”, si raccomanda “la conduzione di uno studio di coorte per descrivere il profilo di mortalità degli addetti all’impianto siderurgico”.

Quanto comunicato dal professore Lamberto Briziarelli, quindi, più che smentire noi e quanti si sono espressi sull’argomento, si pone in contrasto con i risultati di uno studio nazionale condotto dal Ministero della Salute, circostanza questa che pone serie perplessità sull’attendibilità dei dati dell’Osservatorio Provinciale ternano, che sembra non aver tenuto in alcun conto lo studio Sentieri, le cui conclusioni sono disponibili già da un anno.

Gli elementi addotti dal prof. Briziarelli, per smentire o ridimensionare il significato dei dati relativi all’incidenza dei tumori nel territorio comunale di Terni, non tengono conto che gli stili di vita, ritenuti maggiormente responsabili dell’aumento di alcuni casi di tumore, non solo sono diffusi in maniera uniforme nel territorio regionale e nazionale, ma che gli effetti della legislazione anti-fumo, il calo graduale dei fumatori e la riduzione, complice la crisi economica, del consumo di carne, comportano una diminuzione dell’incidenza di questi pur importanti fattori patogeni.

Inoltre non viene posta alcuna correlazione fra il calo dei nuovi casi a partire dal 2009 e la cessazione, nello stesso periodo, di ogni attività di incenerimento di rifiuti – urbani ed industriali – nel territorio comunale. Va sottolineato inoltre che i dati dell’Osservatorio riguardano l’intero territorio provinciale, mentre lo studio SENTIERI fa riferimento alla sola SIN di Terni Papigno.

Siamo convinti che uno dei maggiori rischi per la salute sia la disinformazione, per questo da anni cerchiamo di far conoscere alla cittadinanza la qualità dell’aria nel nostro territorio. Abbiamo, a questo scopo, diffuso fedelmente i dati della rete provinciale di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico dell’ARPA, informando la popolazione e sensibilizzando le autorità designate a cercare nuove soluzioni, dopo aver preso atto dell’inefficacia e dell’insufficienza dei provvedimenti fin qui adottati.

Il fatto che il dibattito su tali temi si sia allargato a più soggetti, che sia entrato nelle istituzioni, che prenda sempre più spazio sulla stampa, è per Rifondazione Comunista fonte di grande soddisfazione, in quanto si ritiene che questa sia la strada migliore per costruire proposte, stimolare e controllare gli addetti ai lavori, dare sviluppo alla partecipazione e, cosa più importante, provare a risolvere i numerosi problemi che abbiamo”.

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