Terni città avvelenata, inquinamento e record di tumori, centinaia di morti. Inchiesta di Terni Oggi

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Mentre passeggiano in città, guardano la tv, fanno jogging al parco, sono in fila alle poste o leggono un articolo di un giornale online, i ternani respirano decine di sostanze chimiche nocive. Nei polmoni finisce piombo, cromo, nichel, idrocarburi policiclici aromatici, benzene ed altre sostanze dal nome inconsueto e dalle conseguenze nefaste. La città di San Valentino è anche tra i 44 luoghi d’Italia oggetto dello studio Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) poiché presenta, come gli altri 43, un “sito di interesse nazionale per le bonifiche (SIN)”, cioè l’ex discarica di Papigno. L’indagine era volta a valutare l’impatto sulla salute dei SIN ma i risultati potrebbero essere messi in relazione ad altri inquinanti presenti nei luoghi esaminati. Per quanto riguarda la Conca, come vedremo, quello che emerge dal rapporto Sentieri è un preoccupante eccesso di morti per tumori.

Lo studio dell’Iss non è comunque il solo a mettere in evidenza come i cittadini della Conca paghino con la propria salute l’inconsapevole convivenza con tanti veleni. Ci sono dossier dell’Arpa, appelli di associazioni, pareri di medici e professori espressi di recente e nel corso degli anni passati. Le loro voci si sono spesso levate alte occupando qualche pagina di giornale per poi sistematicamente cadere nel dimenticatoio, chiuse nell’armadietto della cattiva coscienza. E mentre l’eco delle denunce sulle gravi conseguenze per la salute si spegnevano, intanto Terni accendeva un inceneritore dietro l’altro, continuava ad essere inondata di polveri degli stabilimenti delle acciaierie e progettava una viabilità sostanzialmente priva di piste ciclabili. Una combinazione di fattori che non poteva che dar luogo ad un’orgia di polveri sottili permanentemente presenti nell’aria. Una presenza talmente radicata da essere ormai diventata parte integrante dell’ambiente: come spiega una relazione dell’Arpa pubblicata nel maggio 2012, alti valori di Nichel e Cromo sono ormai entrati a far parte anche della composizione dei suoli dell’area ternana.

Cosa sono le polveri sottili

Un opuscolo dell’Arpa Umbria spiega chiaramente cosa sono le polveri fini: sono delle particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo. Le particelle sono capaci di adsorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili.

Le polveri fini vengono classificate secondo la loro dimensione, che può determinare un diverso livello di nocività. Infatti, più queste particelle sono piccole più hanno la capacità di penetrare nell’apparato respiratorio. Le PM10 possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe. Le PM2,5 possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell’apparato, fino a raggiungere i bronchi. Le polveri ultrafini potrebbero essere addirittura in grado di filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell’organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.

A partire dal 1995, i livelli di polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) a Terni sono monitorati dall’Arpa Umbria e da questa pagina è possibile consultare le misurazioni e il numero di sforamenti del limite fissato dalla legge in 50 µg/m³ (la legge prescrive anche che in un anno non sia possibile sforare tale limite per più di 35 giorni). Le misurazioni giornaliere e le relazioni annuali restituiscono una grande quantità di superamenti dei livelli prescritti dalle norme. In particolare, a registrare i livelli di polveri fini più elevati, è la stazione di Prisciano e quella di Le Grazie. Mentre per la prima, la causa di tale forte presenza di Pm è stata da subito attribuita alla vicinanza alle acciaierie, per Le Grazie, tra febbraio e aprile 2012, è stato condotto uno studio ad hoc. Nel rapporto conclusivo è affermato che “i contributi maggiori” di polveri sottili “sono dovuti al risollevamento delle polveri dal suolo, all’industria e al traffico, in minor parte al trasporto eolico a lungo raggio, ed infine alla combustione di biomasse e di rifiuti”. Particolare rilievo assume quindi la posizione del quartiere che si trova “sotto vento rispetto al polo siderurgico”. Dopo il dossier dell’Arpa, la situazione a Le Grazie è rimasta del tutto invariata, il Pm10 e il Pm2,5 continuano a rimanere a livelli pericolosamente alti. Nei primi 5 mesi del 2012 la presenza di Nichel è stata addirittura 11 volte superiore a quella che si è registrata nelle altre zone dell’Umbria. Situazione simile per il Piombo (10 volte superiore) e per l’arsenico (quantità doppie). Nel resto delle zone di Terni monitorate, come via Carrara, Borgo Rivo, zona dello Stadio, Maratta, si registrano valori di polveri sottili più bassi ma comunque a volte superiori o molto vicini al limite stabilito dalla legge.

Slide prelevata da “Ambiente e salute Qualità dell’aria e prevenzione” pubblicato da RTUP

La massiccia presenza di polveri fini nella Conca è quindi un fenomeno accertato che ogni anno, vanamente, si cerca di arginare con il provvedimento delle targhe alterne. Ma di cosa sono composte le polveri che finiscono nei polmoni dei cittadini? Quali sono le invisibili sostanze inquinanti con cui i ternani convivono quotidianamente? Come nel resto dell’Umbria, anche nella città dell’acciaio l’Arpa ha appurato la presenza di sostanze come potassio, carico ionico, idrocarburi policiclici aromatici (a Terni soprattutto costituiti da Benzo[a]pirene, Benzo[ghi]perilene e fluorantene). Rispetto al resto della regione però, Terni presenta livelli molto più alti di cromo, nichel, piombo oltre a ferro, zinco, manganese e titanio. Va detto comunque che i livelli di questi elementi rientrano nei limiti previsti dalla legge (alcuni ci rientrano per un pelo). Un dato comunque non troppo rassicurante poiché, come affermato in “Ambiente e salute Qualità dell’aria e prevenzione” pubblicato dal Registro Tumori Umbro, “Le polveri urbane prelevate in numerose città in tutto il mondo sono quasi sempre mutagene e genotossiche, specie in inverno” e “non esiste dose sicura per i cancerogeni genotossici”. A spiegare il motivo per cui anche minime esposizioni ad agenti genotossici siano pericolose, c’è una relazione della dottoressa Rossella Serra, responsabile dell’Unità Operativa di Prevenzione e Protezione dell’Università di Bologna: “I cancerogeni genotossici sono capaci di interagire con il genoma cellulare, sia della linea germinale che somatica; per essi il meccanismo d’azione più plausibile è quello stocastico per cui non esiste una dose soglia al di sotto della quale non si manifestino gli effetti specifici”.

Per quanto riguarda le fonti di emissione di queste sostanze, a Terni giocano un ruolo da protagonista il traffico e le acciaierie ma si fa sentire anche l’apporto dell’incenerimento (nonostante sia stato drasticamente ridotto nel 2008 dopo la chiusura, ad opera della magistratura, dell’impianto dell’Asm) e il trasporto eolico (parte di polveri fini hanno origine sahariana). Le rilevanti quantità di Cromo e Nichel presenti nell’aria (e ormai anche nel suolo) non stupiscono poiché si tratta di sostanze tipicamente presenti nelle aree dove avvengono lavorazioni siderurgiche. Sempre dalle acciaierie sembra provenire la maggior parte delle emissioni di zinco, manganese, ferro e piombo. Sulla presenza di quest’ultimo giocano un ruolo importante anche il traffico e l’incenerimento. Dal traffico proviene soprattutto Benzo[a]pirene (un pericoloso idrocarburo policiclico aromatico), Benzo[ghi]perilene e fluorantene (altri due idrocarburi policiclici aromatici). L’incenerimento fa invece la parte del leone nell’emissione di potassio, vanadio e, insieme al traffico, di Benzo[ghi]perilene e fluorantene.

Va anche segnalato come di tutta l’Umbria, Terni sia quella che faccia registrare livelli più elevati di benzene, nonostante questi rientrino quasi sempre nei limiti di legge, come constatabile dalle pagine di monitoraggio dell’Arpa Umbria: http://www.arpa.umbria.it/monitoraggi/aria/benzene.aspx. In particolare la quantità di benzene rilevata nel corso degli anni in viale Borzacchini è stata quasi costantemente la più alta, superata soltanto dal centro storico di Amelia e a volte da due zone di Perugia. Livelli rilevanti sono stati registrati anche in via Carrara, piazza Dalmazia e viale Brin.

Rischi associati ad alcuni inquinanti rilevati nell’aria a Terni

Cromo: diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione a cromo esavalente “è una delle possibili cause di tumore al polmone”. Infatti l’apparato respiratorio rappresenta il principale bersaglio dell’azione tossica e cancerogena e “l’esposizione professionale, acuta e cronica, avviene soprattutto per assorbimento mediante inalazione”. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica il cromo come cancerogeno nell’uomo (gruppo 1).

Nichel: la IARC ha stabilito che alcuni composti del nichel sono cancerogeni per gli esseri umani (gruppo 1) e che il nichel metallico può eventualmente essere cancerogeno per l’uomo (gruppo 2). L’esposizione a Nichel costituisce un fattore di rischio per embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle, tumore al polmone.

Piombo: è un elemento in traccia altamente tossico che provoca avvelenamento per gli esseri umani; assorbito attraverso l’epitelio polmonare entra nel circolo sanguigno e si distribuisce in quantità decrescenti nelle ossa, nel fegato, nei reni, nei muscoli e nel cervello. E’ associato a danni al sistema cardiocircolatorio, nervoso e renale, anemie, disturbi gastrointestinali, neuropatie, encefalopatie. La IARC classifica il piombo e i suoi composti come possibile cancerogeno (gruppo 2).

Idrocarburi policiclici aromatici: per l’Organizzazione Mondiale della Sanità un numero considerevole di Idrocarburi Policiclici Aromatici presentano attività cancerogena. Sono associati alla possibilità di danni a livello ematico, immunosopressione e vari danni al sistema polmonare. Esistono evidenze che indicano che miscele di IPA sono cancerogene per l’uomo. Tra gli IPA il benzo(a)pirene è considerato il più pericoloso per la salute umana ed è ritenuto un fattore di rischio per il cancro polmonare. Anche per il Benzo[ghi]perilene è stata dimostrata sperimentalmente cancerogenicità e il fluorantene è considerato un possibile cancerogeno.

Oggi lo studio Sentieri sembra restituirci i risultati di tutto questo: rispetto alle altre città d’Italia, a Terni si muore di più per tumori. Il rapporto dell’Iss fa riferimento al periodo compreso tra il 1995 e il 2002. Il breve rapporto a pagina 139 parla chiaro: “Tra gli uomini residenti si è osservato un eccesso della mortalità per tutte le cause e per tutti i tumori rispetto all’atteso; tra le donne si è osservato un eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le patologie dell’apparato digerente”. Nelle tabelle dello studio Sentieri viene utilizzato un indicatore statistico definito SMR ID (rapporto standardizzato di mortalità corretto per indice di deprivazione). Per comprendere i dati riportati bisogna quindi capire cosa sia SMR ID: si tratta del rapporto tra il numero di casi di morte osservati e il numero di casi attesi. Detto banalmente, con “numero di casi attesi” si intende il numero di morti che sarebbe normale si verificassero in un determinato luogo. Un SMR ID maggiore di 100 esprime un eccesso di morti (un SMR pari a 200 indica una mortalità effettiva doppia rispetto a quella che sarebbe stato normale si fosse verificata) mentre un SMR minore di 100 indica una mortalità effettiva minore rispetto a quella “normale”.

A Terni, l’SMR ID della mortalità per tutte le cause è pari a 102 sia per gli uomini che per le donne (2% di mortalità generale in eccesso) mentre per quanto riguarda la mortalità per tumori, l’SMR ID è pari a 104 per gli uomini e 105 per le donne (4 e 5% di mortalità per tumore in eccesso). Facendo un semplice quanto brutale calcolo, il dato che emerge dallo studio Sentieri è che l’inquinamento a Terni, tra il 1995 e il 2002, è costato la vita a 61 uomini e 60 donne; in 7 anni sono morte 121* persone a causa di veleni immessi nell’ambiente.

Leggendo i dati dettagliati forniti dall’Iss emergono anche le tipologie di tumori e di altre patologie che hanno causato una mortalità fuori dalla norma nel comune di Terni e colpisce, tra gli uomini, il +7% di tumore della trachea, dei bronchi e del polmone (forme tumorali associate anche all’inquinamento dell’aria), il +19% del tumore della pleura (cancro tristemente tipico delle persone esposte ad amianto), il +16% del tumore alla vescica (associato anche all’esposizione ad agenti cancerogeni industriali), il +5% di linfomi non Hodgkin (da alcuni studi associato anche alla vicinanza ad un inceneritore: http://www.ecceterra.org/index.php?option=com_content&view=article&id=531:aumento-di-rischio-di-linfoma-non-hodgkin-nei-pressi-di-un-inceneritore-di-rsu&catid=87:documenti&Itemid=301), il +2% di malattie polmonari croniche e il +16% di pneumoconiosi (causata dall’inalazione e dall’accumulo di polvere nei polmoni, come amianto, talco, silice, metalli e altro).

Tra i dati che fanno riferimento alle cause di morte per le donne emerge il +5% di tumore della trachea, dei bronchi e del polmone, il +3% di linfoma non Hodgkin, il +17% di linfomi di Hodgkin (uno dei fattori di rischio più importanti per tale tumore del sangue è considerato l’inquinamento ambientale in generale e l’esposizione al benzene in particolare), il +6% di leucemia linfoide (il benzene è inserito tra i fattori di rischio) e il +11% di leucemia mieloide (anche in questo caso l’esposizione al benzene rappresenta un fattore di rischio).

Questi agghiaccianti dati, lo ricordiamo, fanno riferimento al periodo compreso tra il 1995 e il 2002 quando l’inceneritore Asm di Maratta (poi chiuso nel 2008 a seguito di un’indagine della Procura che ha ipotizzato una serie di gravi reati tra cui quello di disastro ambientale) bruciava rifiuti a pieno ritmo. Va anche sottolineato come l’insorgenza di tumori e la morte a causa di questi, possa verificarsi a distanza di decenni dall’eventuale esposizione all’inquinante. Per avere comunque un quadro della tendenza della mortalità per patologie tumorali, Terni Oggi ha consultato il Registro Tumori Umbro, mettendo a confronto i dati del periodo 1995-2002 con quelli del 2003-2010 in modo tale da verificare se negli ultimi 7 anni di cui sono disponibili i dati, ci sia stata una variazione positiva o negativa rispetto ai 7 anni presi in considerazione dallo studio Sentieri. I dati del RTUP fanno però riferimento non solo alla popolazione del Comune di Terni ma all’intero distretto 1 dell’Asl4 che comprende altri comuni minori, per un totale di circa 21 mila persone che si vanno ad aggiungere ai circa 113 mila della Conca. Oltre a quello di Terni, i comuni che fanno parte del distretto numero 1 dell’Asl4 sono Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini e Stroncone. In attesa di avere dei dati disaggregati per singolo Comune, per capire quale possa essere l’apporto degli altri Comuni del distretto 1 dell’Asl, possiamo considerare uno studio dello stesso Registro Tumori Umbro: “La geografia del cancro in Umbria: incidenza 1978-2008”. Dalla relazione emerge come in gran parte dei comuni in questione si sia registrato un andamento di incidenza tumori simile a quello verificatosi a Terni (un elemento che può far supporre che anche la mortalità per tumori abbia seguito un andamento simile). Un’eccezione è rappresentata da Montefranco che rispetto agli altri Comuni ha fatto registrare degli incrementi maggiori di incidenza di Linfomi, tumori del Pancreas, del fegato, dell’utero e del rene.

Analizzando i soli dati del Registro Tumori Umbro, dal confronto tra i due periodi (1995-2002 e 2003-2010) emerge un quadro ben poco rassicurante. I grafici e le tabelle qui sotto mostrano un incremento complessivo di mortalità per tumori e un aumento di morti per alcune specifiche tipologie, mentre altre forme rimangono pressoché stazionarie:

Elaborazione dati del Registro Tumori Umbro. I dati si riferiscono al distretto numero 1 dell’Asl4 dell’Umbria
Elaborazione dati del Registro Tumori Umbro. I dati si riferiscono al distretto numero 1 dell’Asl4 dell’Umbria

Almeno una parte degli aumenti di morti per tumore è comunque giustificabile dall’incremento demografico. Nel periodo 1995-2002 in media a Terni hanno risieduto 106.045 persone mentre nel periodo 2003-2010 si è registrata una media di 110.725, cioè una variazione superiore al 4%. Un’analoga crescita si è verificata negli altri piccoli comuni compresi nel distretto 1 dell’Asl4. Le morti complessive per tutte le tipologie di tumori sono aumentate sia per i maschi (da 1856 a 1928 pari ad un incremento di circa il 4%) che nelle femmine (da 1414 a 1440 pari a circa il 2%). A registrare un’allarmante impennata, sono però le morti di donne a causa di tumore al polmone. Nel periodo 1995-2002 i decessi sono stati 111 mentre nel 2003-2010 se ne sono contati 170: uno sconcertante aumento del 53%. I casi di morte per mesotelioma sono raddoppiati nei maschi (da 11 a 22) mentre sono passati da zero a 4 nelle donne, numeri che forse evidenziano come le conseguenze dell’esposizione ad amianto (ritenuta la causa principale del mesotelioma) stiano emergendo con forza nel periodo più recente.

Un’ulteriore conferma della preoccupante tendenza di mortalità per cancro proviene da una pubblicazione del Registro Tumori Umbro “I tumori delle alte vie aero-digestive” che mette a confronto il periodo 1994-1998 con il periodo 2004-2008. In questo caso i dati fanno riferimento alle Asl umbre e l’Asl4 coincide con il territorio provinciale ternano. Anche se si tratta quindi di dati non direttamente confrontabili con gli altri che fanno riferimento ad aree più ristrette, è comunque rilevante notare che, mentre nei territori delle Asl 1-2-3 si registra una marcata diminuzione di morti per tumori alle alte vie aero-digestive, nell’area dell’Asl4, in totale controtendenza, si registrano addirittura degli aumenti come mostrano chiaramente le tabelle estrapolate dalla pubblicazione del RTUP:

In conclusione, sappiamo quanti pareri contrastanti affollino il dibattito circa il ruolo dell’inquinamento nell’insorgenza di malattie e tumori. Non ci sono ancora sufficienti prove ne strumenti idonei per permettere a studiosi e ricercatori di affermare o negare con certezza un gran numero di correlazioni dirette tra inquinanti e cancro ne per valutarne il reale contributo tra i vari fattori (che comprendono fumo di sigaretta, fumo passivo, dieta ecc). Per anni questa sacrosanta verità ha però assunto l’aspetto della foglia di fico di coloro che hanno continuato a permettere l’emissione di grandi quantità di inquinanti. Oggi, la mancanza di alcune dirette e certe evidenze scientifiche non può più costituire un motivo per non mettere in risalto la coincidenza tra alti valori di inquinamento dell’aria e alta mortalità per tumori. In futuro i due fenomeni potrebbero anche rivelarsi tra loro scollegati, o parzialmente scollegati. Sappiamo però che esiste anche la concreta possibilità che le due variabili siano dipendenti tra loro e vadano di pari passo. In attesa che la scienza dia risposte definitive su questo tema, Terni continuerà a rischiare la salute dei propri cittadini perseverando nel saturare l’aria di veleni?

 

* Precedentemente era stato erroneamente indicato il dato di 108: dai dati dello studio Sentieri emerge invece che il numero di morti in eccesso per tumore è 121.

Sitografia:

Lo studio Sentieri: http://www.epiprev.it/sites/default/files/EP2011Sentieri2_lr_bis.pdf

Opuscolo Arpa Umbria su effetti delle polveri fini: http://www.arpa.umbria.it/resources/documenti/aria/polveri%20fini.pdf

Dossier dell’Arpa su polveri fini in Umbria: http://www.arpa.umbria.it/resources/docs/polvereweb.pdf

Monitoraggio e relazione tecnica del Pm10 nel quartiere Le Grazie: http://www.arpa.umbria.it/resources/documenti/Monitoraggio%20Le%20Grazie_%20Relazione%20tecnica.pdf

Dati demografici: http://demo.istat.it/index.html

Registro Tumori Umbro: http://www.rtup.unipg.it/rtupWebSiteNew/

Relazione dottoressa Rossella Serra su agenti cancerogeni: http://www.unibo.it/NR/rdonlyres/E345C990-D353-4B05-801B-A9EF1A7E20F3/10997/cancerogenirelazione.pdf

Studio pericolosità metalli Università di Trento: http://www.ing.unitn.it/~colombo/metalli_pesanti/intro.html

Effetti sull’uomo esposizione metalli Arpa Umbria: http://www.arpa.umbria.it/canale.asp?id=450

Idrocarburi policiclici aromatici e cancro: http://www.ccl-sc-amb.uniba.it/webipa/pag2c-1.htm

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  • Rr

    Il movimento terni 5 stelle dice queste cose e denuncia questi fatti da oltre due anni senza che nessuno se li fili, media locali in testa

  • Roquentin

    già, il movimento terni 5 stelle ha fatto un comunicato stampa sullo studio sentieri non più tardi di 2 giorni fa…

    • Anonimo

      Per la prima volta era stato inviato anche a noi un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle ma era finito automaticamente nella cartella dello spam (con Hotmail capita spesso per mail ricevute da indirizzi con cui si hanno mai avuto contatti. Proprio per questo controlliamo spesso anche la cartella spam ma il comunicato in questione ci è sfuggito). Dopo il suo commento lo abbiamo trovato ed abbiamo pubblicato l’articolo: https://www.ternioggi.it/inquinamento-movimento-5-stelle-terni-assordante-silenzio-di-partiti-e-istituzioni-ora-approfondire-sentieri

  • Ottimo articolo.

  • Daniela Emme

    Grazie

  • Marco Marongiu

    grazie, almeno qualcuno ci ascolta e pubblica con coerenza.

    marco del m5s di terni

  • Francesco bartoli

    Vi rinnovo ancora una volta i complimenti per il vostro articolo e per il vostro giornale . Terni ne ha veramente bisogno !!!

  • Rossiterni

    BASTA NON é L’acciaieria ad essere cresciuta intorno alla città, ma è la città ad essere cresciuta intorno all’acciaieria.
    Tuttora si continua a costruire e quindi a rilasciare tali permessi.

    • Mammoterni

      la casa dove abito è stata costruita  molto tempo prima che venisse realizzato il polo ILSERV, e prima non c’erano le polveri che ci sono ora.

  • Pedrorodriguez84

    Ci si deve augurare che la magistratura faccia a Terni quello che ha fatto a Taranto , facendo finire l’avvelenamento che dura da decenni di AST e  dei  termovalozzatori , che hanno avvelenato l’aria della conca negli ultimi trent’anni e che sono causa dell’aumento esponenziale delle malattie respiratorie e dei tumori.
    Dimenticavo : naturalmente in galera i Dirigenti e gli intrallazzatori politici che hanno consentito questo!!!!!!! 

  • quei dati mi sembrano abbastanza stazionari, se veramente ci fosse una eziologia così pesante riguardo alle polveri mi aspetterei conseguenze molto peggiori, visto che l’inceneritore di Terni ha operato fuori norma per molto tempo, e le diossine (per le quali esistono prove certe) da sole in pratica giustificano quei numeri.. eviterei di alzare polveroni allarmisti, cerchiamo di ascoltare gli scienziati veri e di fare le cose con una mano sulla coscienza, tenendo presente che se continueremo a produrre queste quantità di CO2 e rifiuti il nostro pianeta non sarà più vivibile per i nostri nipoti.

    • Roberto

      “mi aspetterei conseguenze molto peggiori…” Beh…dai tempo al tempo…!!! La tua mi sembra una tattica un po’ troppo attendista…Hai figli? Io si e sono molto preoccupato per loro. E poi chi sarebbero gli scienziati veri?! Mah…
       

    • Polveroni allarmisti? Ma ha vissuto a terni negli ultimi 10 anni o su marte?

  • Lorycost

    ma cosa vogliamo commentare, ci vogliono i fatti, ma non se ne fanno mai, se è vero tutto questo scritto, come credo che sia, cosa aspettiamo, facciamo sentire la forza che può avere una moltitudine di gente, cominciamo anche noi a riempire le piazze e basta con le chiacchiere

  • Silviazara

    bello l’articolo… brutte le notizie
    ma per me niente di nuovo…
    sono una ragazza di Terni e anche io nel 2009 ho avuto una brutta leucemia linfoide acuta… dopo le cure e il trapianto sto bene se non fosse per questo inquinamento che c’è a Terni…
    non è bello per niente aver superato una malattia del genere con 1000 problemi e complicazioni e dopo 3 anni dalla fine dell incubo scoprire che l inquinamento della proprio città mi fa star male…
    consigliata dai medici sono dovuta andar via dalla mia città, dai famigliari, parenti e amici… tutto perchè quest’inquinamento mi uccide….
    spero che qualcuno realmente faccia qualcosa per migliorare la situazione.

    in bocca al lupo a tutti un saluto dalla germania
    Silvia

    • Mi spiace della tua situazione Silvia, ma se come è vero sei venuta in Germania (anche io vivo in questa nazione), dovresti sapere che qua la quantità di energia prodotta dagli inceneritori è il triplo di quella prodotta in Italia, nonostante la raccolta differenziata sia molto più spinta. Solo qua a monaco se ne contano due, proprio ai confini con la città: la differenza è che qua i cittadini invece di fare muro chiedendo l’abbattimento o la non costruzione misurano le emissioni e chiedono il rispetto della legge. E si danno da fare sul serio col riciclaggio in modo che quegli inceneritori non servano più. Sono sicuro che se invece dei tanti comitati “NO inceneritore” avessimo comitati “inceneritore a norma” (e ovviamente questo discorso è identico per fabbriche, eolico etc), il nostro paese sarebbe messo molto meglio, da tutti i punti di vista.

  • Silvanobart

    Speriamo che prenda un bel tumore a Raffaelli e company, così i soldi che hanno preso per l’inceneritore li usano per curarsi 

    • pier fabrizio

      scusa l’intromissione, ma l’inceneritore per quanto possa sembrarti assurdo forse non è la prima causa dell’inquinamento. ci sono molte altre attivita piccole che immettono in atmosfera sostanze tossiche anche peggiori dell’inceneritore

  • ROSSITERNI

     PERCHè COSTRUIRE IN UNA ZONA DOVE NON SI DOVREBBE AGGRAVARE LA SITUAZIONE E SOPRATTUTTO PERCHè NOI TUTTI NON CI INDIGNIAMO CON COLORO CHE DANNO IL PERMESSO DI FARE ciò, PIù TOSTO CHE TROVARE IL GIUSTO COMPROMESSO CON L’UNICA possibilità DI FAR LAVORARE MIGLIAIA DI PERSONE (FAMIGLIE), SE NON TUTTA UNA città.PREMETTO IO NON LAVORO ALL’AST MA PRIMA DI SPARARE A ZERO CREDO CHE BISOGNA PENSARE ALLE CONSEGUENZE

  • ULTIMITERNI

    SPERO SOLO CHE TUA LEGGEREZZA NELL’AFFRONTARE PROBLEMI COSI SERI SIA DOVUTA ALLA IGNORANZA DI SAPERE QUANTE PERSONE VIVONO GRAZIE ALL’AST.QUESTO SICURAMENTE NON VUOL DIRE CHE L’INDUSTRIA PUò INQUINARE COME VUOLE MA BISOGNA CONTROLLARE CHE I VALORI DEI FUMI ECC. RIENTRINO NELLE NORME PER IL RESTO NOI TUTTI DOBBIAMO CERCARE DI CAMBIARE IL NOSTRO STILE DI VITA

    • incazzato

      sappiamo anche quante ne muoiono….. hai voglia a cambiare stile di vita…. qui bisogna cambiare città…
      non bastasse l’AST, quegli scenziati dei nostri politici locali hanno pensato bene di aggiungere veleni con gli inceneritori…….
      chissà cosa gli dice la testa, magari non hanno parenti prossimi che ingrassano costantemente la triste statisca

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  • giannadiluzio

    e non e tutto!! siamo secondi a livello nazionale come tasso di tumori e di piu anche di bambini anche il mio ma mi sto muovendo a livello nazionale qui ce qualcosa che non va ed io lo vorrei scoprire andate a vedere solo nel mese di aprile quanti morti a terni tutti giovani e tutti con il cancro!!!1 e stiamo zitti che vergogna!!!gianna di luzio

  • ottimo articolo…..commento da chi ha conosciuto mr hodgkin da molto vicino per ben due volte con 48 infusioni di cht e radiot.DI CHI LA COLPA?

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  • WLADIMIRO

    Finchè non si rinnova tutta la classe dirigente,a Terni continueremo a morire di CANCRO – è UNA VERGOGNA. Non esistono solo gli inceneritori e l’AST. Spero che possa chiudere l’AST, almeno non ci inquina più. Forza OUTUKUMPU, fai fallire l’AST!! A costo di andare a zappare la terra… ma sicuramente è meglio che morire di tumore e fare le chemIOterapie. BASTARDI Che non siete altri! Politici corrotti, Raffaelli e Porrazzini su tutti.

    • Luca

      Io spero che ti licenzino domani dal tuo posto di lavoro caro Wladimiro.. E stai tranquillo, che è più probabile questa di possibilità piuttosto che l’ast chiuda!

  • Raffaele

    Inutile girarci intorno, ad inquinare sono le fabbriche. Ma dirlo sembra essere lesa maestà…………… il lavoro di alcuni vale la salute di tutti?

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  • rictkd .

    padri che sotterrano i figli in tenerà età…. se sta bene a loro.. sta bene a tutti!!

  • Pingback: Ambiente Terni, Di Girolamo: ”Commissione regionale non serve, stupito da Brega” | Terni Oggi()

  • Federico
  • Francesca

    Bravi! Finalmente si comincia a parlare di questa realtà. Io sono una di quelle persone che hanno respirato l’aria pulita di terni! Risultato? Due operazioni in un anno e mezzo!

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  • pollo

    dato che l’economia governa la politca e quindi le scelte ambientali è una battaglia persa in partenza ..ci vorrebbe una classe politica che non pensasse alla poltrona ma al benessere dei cittadini e di se stessa..ma la classe politica chi la elegge?? tanti discorsi e poi sulla scheda si mette una croce inconsapevolemente ..meditate gente meditate

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  • vincenza

    E’ ora di dire basta al COMUNE!!!!!!!!!!! Il sindaco, medico, non si preoccupa minimamente dei cittadini.

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