Terni, No Inc: “8 morti all’anno a causa emissioni degli inceneritori, lo dice la Asl”

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no_inceneritoriOgni anno a Terni muoiono 8 persone a causa delle emissioni degli inceneritori. E’ lo scioccante dato riportato in un rapporto della Asl che viene reso noto dal Comitato No Inceneritori Terni. Lo stesso comitato rileva a riguardo numerose opacità.

Si tratta di un dato molto inquietante che va ovviamente ad aggiungersi a quanto emerso negli ultimi anni, soprattutto nella prima e nella seconda parte del Rapporto Sentieri. Un dato che sembra inoltre mettere una pietra tombale sulle argomentazioni del Pd e del centrosinistra in merito al ruolo dell’incenerimento: la storia del famoso 5% (sfoderata da anni per minimizzare l’impatto ambientale degli impianti) appare ormai destinata all’oblio.

Il comunicato di Comitato No Inceneritori Terni e di Osservatorio Indipendente sulle esposizioni del polo di incenerimento:

“Finalmente la Asl di Terni dedica alla ‘Valutazione di alcuni inquinanti atmosferici e ambientali sulla salute nel comune di Terni’ un rapporto specifico. E’ infatti il “Gruppo Lavoro Ambiente e Salute” coordinato dal Dott. Mattioli e dal Dott. Bicchielli ad avere prodotto questa prima analisi. Questa, sebbene contenga a nostro avviso alcune criticità e limiti, potrebbe segnare la fine di una lunga serie di tristi ‘Relazioni sullo stato di salute’ in cui non si è mai voluti andare oltre le giaculatorie su alcuni fattori di rischio individuali (non fumare, non bere, fai una dieta congrua e attività fisica quotidiana), determinanti prossimali di salute certo molto importanti ma che, assolutizzati, colpevolizzano i singoli per le esposizioni ‘volontarie’ di cui sarebbero gli unici responsabili; assolvendo i produttori di rischio ed i loro tutori politici per le esposizioni involontarie inflitte ai cittadini.

Eppure la ASL, in sede di Conferenza dei Servizi del passato settembre per i procedimenti autorizzativi in corso per i due inceneritori ternani, non ha consegnato tale relazione come parere ufficiale. Ignoriamo i motivi, certo un fatto abbastanza poco chiaro, visto che il Comitato No Inceneritori l’ha avuta con un normale accesso agli atti. Ci aspettiamo che nelle prossime Conferenze dei Servizi questo documento venga depositato e che si scongiuri la definitiva riaccensione dell’inceneritore TerniBiomassa (ex Printer) e l’assenso all’ultima richiesta di modifica dell’inceneritore di ACEA.

Nella dichiarazione dei metodi e dei criteri con cui la ASL individua i pericoli, valuta i danni alla salute derivanti dalle esposizioni misurate dall’Arpa (uno dei limiti che segnaliamo)  e stima il danno per la salute degli esposti. Al di la’ della loro condivisibilità tecnica infatti, questo crea la possibilità di un confronto scientifico tra esposti da un lato ed organismi pagati per le valutazioni del rischio dall’altro. Confronto anche sulla qualità dei metodi e delle procedure utilizzabili, una qualità che può risentire degli effetti di molti conflitti di interesse e di diversi livelli di aggiornamento e riflessione sulle cause dell’insorgere delle malattie oggi dominanti.

A questo proposito va sottolineata l’importanza, della stima dei danni prodotti dai processi di incenerimento (8 morti all’anno) che, di fatto, avvalla il lungo lavoro da noi fatto in questi anni, teso a denunciare i danni alla salute ed all’ambiente degli inceneritori, fornendone finalmente una prima valutazione realistica, in linea con altre valutazioni disponibili (studio inceneritori Emilia Romagna; studio inceneritore di Vercelli). Soprattutto non nega effetti sanitari sulla popolazione esposta, come spesso, soprattutto in passato, si è sentito ripetere a Terni dalle varie Amministrazioni nonché pezzi del mondo medico e scientifico.

Le misure sui danni, illustrate nella prima sezione epidemiologica della relazione della ASL ma commentate in modo integrato con i dati di esposizione da ISDE, evidenziano che almeno fino alla fine degli anni ’80 vi sarebbero state esposizioni non prevenute che stanno determinando ora eccessi di eventi almeno: per le donne, nell’incidenza per tutte le sedi di tumore e nell’incidenza e nella mortalità per il tumore del polmone che vanno al di la del documentato ruolo del fumo di tabacco. Nei fatti una conferma delle indicazioni dello Studio SENTIERI. Un fatto molto importante per il possibile ruolo dei molti cancerogeni rilasciati nell’ambiente che potrebbero anche svolgere fattori epigenetici, mentre una adeguata riflessione andrà fatta sugli eccessi di incidenza e mortalità per tumore della mammella, dove, se lo screening ha indubbiamente un effetto sull’incidenza, non influenza certo ( anzi!) l’eccesso di mortalità, che a sua volta rinvia al possibile ruolo degli interferenti endocrini, una esposizione involontaria abbondantemente presente nel Ternano da molti anni.

Dal canto nostro però, non possiamo non risaltare il ritardo con cui si arriva ad un rapporto del genere: si tratta di un territorio individuato come SIN da molti anni in quanto sede di numerosi impianti ed industrie insalubri di prima classe, cioè noti a priori per l’importante impatto negativo sulla salute di lavoratori e residenti: chi ha con proprie omissioni, inerzie e complicità  lasciato mano libera ai produttori di rischi, dovrà assumersi oggi le proprie responsabilità e invertire la direzione.  in secondo luogo la mancata citazione dei dati di emissione, pienamente riportati e commentati invece dal Rapporto ISDE, pure di fonte Europea e disponibili da diversi anni (Registro europeo E-PRTR). Qui emerge con forza la mancanza di registri indipendenti sulle emissioni e l’affidarsi a misure di esposizione che, alla luce della incredibile quantità di cancerogeni rilasciati in città ( parliamo di tonnellate /anno di cancerogeni di prima classe IARC) mantengono aperti una serie di dubbi sulla affidabilità dei rilievi effettuati dalle centraline che misurano la qualità dell’aria o sulle interpretazioni sui reperti tossicologici effettuati su uova, latte ovicaprino e ortaggi. Infine alcune ombre sono proiettate dai quesiti mancanti: cosa è stato fatto in questi anni per ridurre le esposizioni? E ancora:cosa dobbiamo e possiamo fare in una condizione di massicce esposizioni involontarie con effetti negativi sulla salute?

Ora ASL ha la possibilità di condizionare le scelte sciagurate in materia di incenerimento nella Conca Ternana, non abbiano paura tecnici e dirigenti, il Sindaco di Terni dovrà essere conseguente alle proprie dichiarazioni e impegni presi”.

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