Sicurezza, sindacato della polizia: ”Terni non è più un oasi tranquilla, servono più pattuglie e mezzi”

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L’ultimo episodio di violenza contro i poliziotti di Terni ha scatenato le rimostranze del Sap, il sindacato autonomo di polizia che ora chiede al questore “un impegno forte nei confronti del ministero dell’Interno affinché Terni sia dotata di organici, mezzi e strumenti adeguati”. Il quadro dipinto dal sindacato è davvero fosco: la sicurezza e la tranquillità sono solo un ricordo per la conca ternana.

Roberto Fioramonti e Angelo Vittori, rispettivamente consigliere nazionale per l’Umbria e segretario provinciale di Terni del Sap, esprimono innanzitutto “totale solidarietà e vicinanza ai due poliziotti della squadra volanti aggrediti e feriti da stranieri rumeni”. Proprio quell’aggressione subita con dei pali divelti, nella notte tra giovedì e venerdì, rappresenta per Fioramonti e Vittori “un episodio grave che conferma come a Terni, negli ultimi anni, in materia di sicurezza si siano fatte solo chiacchiere e soprattutto siano rimasti inascoltati gli appelli che abbiamo sempre fatto come sindacato”.

“Questa non è più un’oasi di tranquillità – continuano i due sindacalisti – come qualcuno amava sostenere, ma una città con mille problemi. Servono, ad esempio, più pattuglie in strada e maggiore coordinamento tra le forze dell’ordine, vigili compresi. Basti pensare che ieri, 13 maggio, per un grave incidente avvenuto in via del Centenario le volanti sono state impegnate dalle tre di notte alle 11.15 di mattina e sono state distolte dai precipui compiti di tutela e controllo del territorio”.

“Abbiamo un terzo delle nostre autovetture ferme in officina – sottolineano Fioramonti e Vittori – e anche per quel che riguarda le armi siamo messi male. Da tempo chiediamo strumenti di dissuasione non letali, già in uso ad altre forze di polizia, come teser e spray antiaggressione, ma le nostre richieste restano voci nel deserto. I risultati di questo sfascio del sistema sicurezza, soprattutto per la sicurezza dei cittadini di Terni – concludono – sono purtroppo sotto gli occhi di tutti”.

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