Cresce (ma di poco) la raccolta differenziata in Umbria. Marini: ”Dati incoraggianti”

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Nel 2011 in tutti i comuni dell’Umbria si è registrata una diminuzione della produzione globale di rifiuti urbani (-6,39%) e un aumento della raccolta differenziata (+5%). Numeri che consentono di parlare di un miglioramento di tendenza ma che sembra azzardato definire “alla base di una svolta per l’incremento della raccolta differenziata, obiettivo prioritario del Piano regionale di gestione dei rifiuti”. In questi termini enfatici ne hanno invece parlato stamani a Perugia, nel corso di una conferenza stampa, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti.

Quelli presentati (i dati trasmessi dai Comuni sono stati elaborati dall’Arpa e validati dall’Osservatorio regionale) sono stati definiti “dati fortemente positivi ed incoraggianti”, soprattutto se si considera che “solo nel 2011 – ha affermato la presidente Marini – la Giunta regionale ha deciso in accordo con le Ati di dare attuazione al piano dei rifiuti”. La media annuale della raccolta differenziata sull’intero territorio regionale si è attestata al 38,02% segnando un incremento di oltre il 5% rispetto all’anno precedente, rompendo un trend di crescita che da alcuni anni segnava incrementi annuali non significativi perché poco superiori all’1%.

“Nel 2012 non arriveremo ancora al 65%, obiettivo più ambizioso fissato dal piano regionale – ha detto l’assessore Rometti – ma sicuramente arriveremo ad oltre il 50%. Questo anche perché se si considerano i dati relativi solo al quarto trimestre 2011, periodo in cui è avvenuto effettivamente il passaggio dal tradizionale sistema di raccolta stradale ai nuovi sistemi di raccolta porta a porta, possiamo registrare una quota regionale di raccolta differenziata superiore al 43% con un incremento del 10% rispetto al 2010”.

La presidente Marini si è poi spinta oltre dando percentuali più precise: “I dati del primo trimestre dell’Ati n.2, che pesa per circa il 40% sulla media regionale, hanno registrato una quota di raccolta differenziata superiore al 51%. Con il trend di crescita anche negli Ati più in ritardo è quindi ipotizzabile che a fine 2012 possa essere conseguito un risultato regionale prossimo al 55%”.

Per quanto riguarda la produzione annuale regionale di rifiuti urbani e assimilati, questa è stata pari a 513.952 tonnellate, in forte calo rispetto all’anno precedente di 35.087 tonnellate (-6,39%). In particolare, il totale della quantità di rifiuti urbani indifferenziati è stato pari a 318.540 tonnellate, in diminuzione di circa 50.000 tonnellate rispetto alle quantità 2010 (-13,56%), mentre il totale della quantità di rifiuti urbani differenziati si è attestato a 195.412 tonnellate, in aumento di circa 15.000 tonnellate rispetto al 2010 (+8,24%). Di particolare rilevanza, come emerge ancora dai dati presentati, è l’aumento pari al 32% della frazione organica umida (Fou) dovuta all’estensione del sistema di raccolta domiciliare. La produzione pro-capite di rifiuti scende poi da 572 kg per abitante a circa 520 Kg, con un calo su base annuale del 7%.

Questo dato positivo del calo della produzione, generalizzato su tutto i territorio regionale, secondo l’assessore Rometti “é in parte frutto della rilevante contrazione dei consumi determinato dall’attuale crisi economica”. “Tuttavia – ha proseguito Rometti – bisogna rimarcare che il calo della quantità di rifiuti urbani è più consistente dove si registra anche un maggior incremento della raccolta differenziata”.

Sono 18, come evidenziato infine nel corso della presentazione dei dati certificati, i comuni che nel 2011 hanno raggiunto e superato già l’obiettivo del 50% di differenziata grazie allo sviluppo dei sistemi di raccolta domiciliare (Citerna, Sigillo, Bettona, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Paciano, Panicale, Piegaro, San Venanzo, Torgiano, Tuoro sul Trasimeno, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Attigliano, Guardea). Tra questi, i comuni che hanno raggiunto il 65% di raccolta differenziata (obiettivo fissato dal piano regionale rifiuti) sono Fratta Todina, Piegaro, Torgiano e Giano dell’Umbria. “Adesso – ha concluso la presidente Marini – è arrivato anche il momento di ridiscutere la parte del piano regionale relativa agli impianti, per completare così tutto il ciclo dei rifiuti”. Un tema caro a molti cittadini ternani che non hanno alcuna intenzione di accettare che a conclusione del ciclo dei rifiuti sia previsto l’incenerimento.

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