M5S Terni: ”Con strategia Rifiuti zero meno tasse e meno inquinamento”. Al via raccolta firme per iniziativa popolare

7

Movimento 5 Stelle TerniUn risparmio di almeno il 60% sulla tassa dei rifiuti, una riduzione dell’inquinamento e creazione di posti di lavoro: è, afferma il Movimento 5 Stelle, quanto potrebbe ottenere Terni se adottasse la strategia Rifiuti zero. Per raggiungere questo obiettivo M5S dalla prossima settimana raccoglierà le firme dei cittadini per una delibera di iniziativa popolare. Sono necessarie 300 sottoscrizioni.

Per gli esponenti ternani del movimento fondato da Beppe Grillo il Comune di Terni ha manifestato incapacità nel progettare un ciclo di rifiuti ecologico e conveniente. Da qui la decisione di redigere un dettagliato progetto basato sulla strategia Rifiuti zero che prevede questi obiettivi di raccolta differenziata: 65% nel 2013, 75% nel 2014, 85% nel 2015 e 100% entro il 2020. Livelli molto elevati di differenziata giudicati raggiungibili attraverso “una seria raccolta differenziata, da effettuarsi con un’organizzazione porta a porta” cioè quella che oggi è presente solo al centro di Terni e nei centri storici di Torreorsina, Collescipoli e Collestatte.

Nel progetto sono contenuti anche numeri e cifre: “Costi di implementazione stimabili in circa 16 milioni di euro, costi vivi di gestione stimabili in circa 13,1 milioni annui”. “Il maggiore investimento – è spiegato – sarebbe l’impianto di trattamento TMB (trattamento meccanico biologico) il cui costo d’acquisto è stimabile in circa 10 milioni di euro”. Si tratta di un “particolare tipo di trattamento adatto sia per la raccolta differenziata umida che per la raccolta indifferenziata che non prevede alcun tipo di incenerimento o simile (è infatti un sistema a freddo)”. “Il costo d’acquisto sarebbe ampiamente ripagato dal suo funzionamento che, oltre ad essere il più ecologico oggi a disposizione, produrrebbe anche un notevole risultato economico. Dal suo utilizzo per la frazione umida differenziata e per l’indifferenziata sarebbe possibile generare output aventi un valore di mercato pari a circa 1,6 milioni (di cui 1,3 da raccolta differenziata e 0,3 da raccolta indifferenziata)”.

“Altri investimenti – è ancora scritto nel progetto – sarebbero gli automezzi, il cui costo complessivo, al netto del parco esistente (stimato), sarebbe pari a circa 2 milioni. Occorrerebbe infine acquistare i contenitori, al costo complessivo di circa 3,9 milioni. Annualmente, occorrerebbe acquistare circa 60 milioni di sacchetti, al costo di 3 milioni, e impiegare quasi 240 risorse umane, al costo di circa 9,5 milioni. Sono stati inoltre stimati circa 0,5 milioni per la campagna comunicativa ed educativa, oltre a quasi 0,1 milioni per il Centro di Riuso”. Cifre molto contenute rispetto “all’attuale piano d’Ambito Ati4 che, prevede costi di gestione a regime di circa 34 milioni di euro”.

Questo il comunicato del Movimento 5 Stelle di Terni:

“Strategia rifiuti zero, proposta di delibera di iniziativa popolare. E’ l’obiettivo del Movimento Cinque Stelle di Terni che avvia la prossima settimana una raccolta firme nel gazebo allestito da sabato 24 gennaio in piazza Tacito. A fronte della manifesta incapacità del Comune di Terni di progettare una qualsivoglia strategia di gestione ecologica ed economicamente conveniente dei rifiuti, il Movimento ha infatti provveduto autonomamente elaborando una proposta concreta che, oltre a ridurre l’impatto ambientale, punta anche ad un notevole risparmio economico abbattendo di almeno il 60% la Tares e arrivando a livello provinciale ad un risparmio annuo di 25 milioni di euro. Se la strada dell’inceneritore porta alla diminuzione del riciclo, all’aumento dell’inquinamento, delle nanopolveri e delle ceneri tossiche nelle discariche con il risultato di un aumento di tumori e patologie e del rischio di favorire mafie e criminalità organizzata, la strategia rifiuti zero proposta dal Movimento Cinque Stelle punta ad un consumo consapevole, riciclo di materie prime, riduzione dell’inquinamento, delle discariche e di conseguenza delle malattie e a un aumento dei posti di lavoro e di conseguenza del benessere economico. Alcuni punti del progetto Rifiuti zero, che si può consultare e scaricare integralmente sul sito web www.terni5stelle.it

– il progetto prevede di ridurre i costi di gestione del ciclo dei rifiuti da 34 a 9 milioni di euro mal contati, con un

risparmio secco di 25 milioni di Tares, ossia di più della metà;

– poiché sarà possibile misurare i rifiuti, sarà possibile abolire la Tares e sostituirla con una tariffa “a consumo”;

– il ciclo dei rifiuti verrà chiuso portando in discarica meno del 4% dei rifiuti prodotti, e solo materiale inerte (no

percolamenti, inquinamenti ambientali ecc.);

– il ciclo è a freddo, quindi spazza via ogni necessità di incenerimento;

– il ciclo recupera tutto il recuperabile;

– il progetto prevede anche il recupero dei beni riutilizzabili (tv, pc e simili);

– il problema ecomafie viene risolto alla radice;

– i soldi recuperabili dai rifiuti vanno a ridurre la Tares ai cittadini, e non ad ingrassare il privato;

– alla base, il movimento vuole incentivare una “non produzione” dei rifiuti, oltre che una razionale gestione degli stessi.

A differenza di una normale petizione, quella della raccolta firme per una delibera di iniziativa popolare obbliga il Consiglio Comunale a discutere la proposta e a prendere posizione nei suoi confronti. Invitiamo quindi tutti i cittadini ternani che tengono alla salute, all’ambiente e al risparmio economico a presentarsi al gazebo aperto tutti i giorni in piazza Tacito”.

CONDIVIDI
  • Booooo!!! Paura, eh!?!?

    Alla faccia di quel consigliere che l’altro giorno in consiglio comunale ha detto che noi cittadini non dovevamo rompergli le palle perché noi eravamo pischelletti e lui era lì da 40 anni.
    Vi manderemo tutti a casa “senza passare dal via”.

  • PaOLO.tr

    Ok, fantastico. Ma forse 9 milioni se normalmente gestito vuol dire 27 milioni se italianamente gestito. O almeno, di solito è così. Certo, potremo sapere se si può fare altrimenti solo votando il M5S e qui toccherà scegliere. Intanto Rifiuti (quasi) Zero è sicuramente molto meglio di Discariche a Go Go.

    • il progetto del m5s è un progetto fatto tenendo conto dei soldi che il comune ha a disposizione. se c’è scritto “9” rimane “9”.

      Ad oggi se non si adotta la strategia “rifiuti 0” (senza quasi) non c’è nessuna progettualità efficace. Se vai a vedere le delibere regionali e le leggi regionali, vedrai che i qualche modo le amministrazioni potranno sempre affidarsi all’incenerimento sia come prima che come ultima ipotesi.Dobbiamo cancellare questa scelta. I rifiuti si trattano con processi meccanici a freddo e basta. Solo così l’Umbria può uscire da questo problema.
      Il “quasi” che tu dici, non esiste ne per il comune ne per la regione.
      e cmq ti invito a partecipare a qualsiasi consiglio comunale, se già non l’hai fatto, per vedere di quali persone stiamo parlando.

  • Rost

    IO
    NON CREDO CHE IL VERO ED UNICO PROBLEMA DI TERNI SONO I RIFIUTI…COMUNQUE
    MENTRE SI CERCA DI RIEMPIRE PIÙ CONSAPEVOLMENTE I CESTINI…..LA GENTE NON HA
    PIÙ dignità PER MANCANZA DI LAVORO O PER IL LAVORO
    SOTTOPAGATO.

    • Liegibastonliegi

      La raccolta differenziata è anche una grande occasione occupazionale!

    • infatti non sono l’unico problema. 
      La questione della gestione dei rifiuti è la parte finale del problema della città, significa che se risaliamo il fiume ed aggiustiamo le cose fino alla sorgente avremo un quadro chiaro di quello che è stato fatto (o non è stato fatto) nei decenni.
      Tutto il sistema dal commercio all’industria, dai servizi alla vita quotidiana dei singoli cittadini è stato costruito e amministrato veicolando il superfluo (i rifiuti) verso un solo canale: la famosa polvere sotto lo zerbino.
      Ora lo zerbino è la città e quello che scappa fuori fa male a tutti: 
      ai bambini, agli anziani, a tutti.
      Questo fattore ci porta a essere diversi: passivi (agli occhi dell’amministrazione), malati (agli occhi del servizio sanitario), dipendenti costantemente da alcuni servizi (vedi farmacie e studi privati per la analisi).. e via discorrendo; in più, tutto questo crea quella frenetica isteria collettiva che ci fa dimenticare il senso civico delle cose.
      Questo che si propone è un approccio. 
      Si poteva partire da altri punti, certo, si potevano aprire altre porte, ma dato che c’è una contingenza particolare (come la riapertura di un inceneritore) si è deciso di partire dai “rifiuti”.

      • Rost

        perdonami se insisto ma la fame fa male agli anziani, ai bambini alle donne ecc…, e credo che la frenesia collettiva è dovuta proprio al fatto di cercare in ogni modo di portare del benessere alle proprie persone più care, e si che l’inquinamento va monitorato e controllato ma basterebbe fare rispettare le leggi che già ci sono e comunque bisogna sempre essere realisti… la vita è fatta di compromessi da sempre