Meraklon acquistata da Beaulieu, assemblea lavoratori, sindacati: ”E’ una prima risposta positiva”

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polochimicoterniFino allo scorso lunedì si trovava in amministrazione controllata poi un po’ a sorpresa è arrivata l’ufficializzazione del passaggio di proprietà della Meraklon S.p.a., specializzata nella produzione di fibre sintetiche in fiocco, alla società belga Beaulieu. A seguito di ciò, ieri, si è svolta l’assemblea dei lavoratori alla presenza delle varie sigle sindacali per fare il punto della situazione, sia dopo l’acquisto del “fiocco” che in merito alle altre questioni aperte all’interno del Polo chimico ternano, soprattutto per la divisione “filo” della Meraklon e per il continuo temporeggiare della Basell (qui l’articolo).

Secondo Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem, “dopo mesi di grande attesa e un grande lavoro di squadra tra tutti i soggetti (sindacato, ministero, istituzioni locali, giudici e commissario straordinario), si è avuta una prima risposta positiva che marca il primo punto per la difesa industriale della chimica ternana”. Per le organizzazioni sindacali si tratta però di “un risultato solo a metà che non rende affatto giustizia, invece, ai lavoratori del filo della Meraklon, i più esposti ai continui stop produttivi, al monte di cassa integrazione che ha sensibilmente ridotto i loro redditi in questi anni”. “Per loro – aggiungono – ancora nessuna soluzione, ancora amministrazione straordinaria, ancora Cigs, fino ad agosto e poi bisognerà vedere”.

Per la Meraklon Yarn – riferiscono le sigle sindacali – ci sarebbe una lettera di interesse di una cordata ternana che avrebbe intenzione di investire “alcune centinaia di migliaia di euro per aumentare l’efficienza produttiva di alcuni impianti e di alcune produzioni di nicchia, occupando un numero non precisato di lavoratori”. Da valutare, sempre secondo Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem, sarà anche l’esito dell’ulteriore rinvio di dieci giorni della decisione di Basell sulle vendita della proprie aree dismesse “che tiene ancora bloccati i progetti di Cosp e della Novamont, che frenano il progetto di rinnovamento energetico di Asm e TerniEnergia”. Ritardo che incide negativamente, concludono le tre sigle, sulle decisioni che da qui a pochi giorni dovrà prendere il board di Treofan (altra azienda del polo chimico) per il futuro italiano della multinazionale.

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